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Il caso di Marilyn Manson a Verona

Trambusto e un po’ di paura hanno asserragliato Verona in queste ultime ore.

Calamità, disastri? No, per fortuna niente di tutto questo. Il motivo del disordine tra i cittadini della romantica città veneta, è legato al concerto live di Marilyn Manson a Verona.

Dopo la prima tappa a Roma del tour italiano della star americana, Villafranca di Verona si è apprestata ad ospitare il controverso cantante, scatenando però qualche protesta.

Le provocazioni a cui il Reverendo Manson non rinuncia mai nei suoi show, come incenerire Bibbie e far cantare il suo pubblico con brani da cui scaturiscono messaggi blasfemi, non piacciono proprio a tutti.

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Il primo cittadino di Villafranca di Verona, Mario Faccioli, non si è detto contrario all’evento del 26 luglio presso il Castello Scaligero di Villafranca, ma nonostante il concerto abbia registrato il sold out, ferventi credenti hanno manifestato del malcontento passando dalle parole ai fatti.

Oltre 2.000 persone hanno firmato una petizione (Manson: io non ci sto) indirizzata alla giunta comunale, per esprimere il disappunto verso un evento in grado di destabilizzare con parole di odio e violenza, quei valori morali e cristiani su cui si fonda la cultura italiana.

Parole dunque con il preciso scopo di cancellare la data del concerto in virtù della sensibilità altrui. Il Sindaco ha tempestivamente smorzato i toni con un messaggio lanciato su Facebook precisando da una parte come non sempre i nomi degli ospiti vengono resi noti durante l’organizzazione degli eventi e dall’altra invitando a fermare inutili schieramenti il cui effetto può generare ulteriori intolleranze e risentimenti.

Nel post infatti si legge: “…aberranti certe prese di posizione contro questo signore e contro l’amministrazione…la mia fede non semina odio, non costruisce muri, non ha paura del diverso…”.

La negatività associata alla figura di Marilyn Manson però ha continuato a mietere malcontento e se la petizione non ha fermato l’organizzazione del concerto, ad esprimere la propria solidarietà verso i cittadini anti-Manson è stato anche il Vescovo di Verona, monsignor Giuseppe Zenti, che con una lettera indirizzata ai parroci del paese di Villafranca ha sottolineato la propria vicinanza, in veste di pastore e amico, nei confronti dei villafranchesi e definendo come “demente ancor prima che sacrilego” l’atto di bruciare la Bibbia da parte della rock star, e ancora “un atto di barbarie, qualcosa contro cui dovrebbero insorgere tutti i cristiani” ha continuato il prelato nella lettera che puntualmente è stata letta durante le Messe domenicali nelle chiese della cittadina.

Come se non bastasse, per mettere almeno una pezza ai peccati che verranno consumati sul palco del Castello, è stata indetta un’apposita messa di riparazione presso la cappella del Priorato San Marco di Lanzago di Silea, alle ore 18,
con esposizione del Santissimo Sacramento alle 18.30; inoltre è stata prevista anche un’adorazione silenziosa fino alle ore 21.

Don Luigi Moncalero proprio non concorda con la decisione di lasciare che i giovani vengano influenzati negativamente da un cantante inneggiante satana e per aiutare a contrastare il problema ha deciso di aiutare almeno le anime, attraverso una celebrazione creata ad hoc per l’occasione.

Dalla Chiesa al mondo della politica: anche Forza Nuova, il movimento di estrema destra, si è schierata contro il concerto di Marilyn Manson definendolo come una “scure satanista pronta ad abbattersi su Verona e celata dietro al mondo dello spettacolo e a musica mediocre”.

Residenti, chiesa e politica insomma si sono uniti nell’ancorato appello a cui gli organizzatori degli eventi non hanno proprio dato ascolto, ben più intenti a portare avanti la preparazione di un concerto il cui effetto polemica ha inevitabilmente creato una maggior attenzione: biglietti introvabili, un tutto esaurito da parte di fan scatenati di ogni età, truccati e travestiti per l’occasione in puro stile Manson; tutti pronti ad alzare le mani verso un personaggio che negli anni si è cucito addosso la fama di satanista ed eretico.

Molto più che dark, il look adottato sin dagli albori della sua carriera, ha contribuito a costruire intorno al rocker un alone di malvagità e paura da cui molti timorati preferiscono tenersi alla larga.

Tra fan ed oppositori l’adrenalina è stata comunque alta. Anche le forze di sicurezza si sono preparate in un clima di allerta, dopo i tragici fatti di terrorismo accaduti a Manchester e il triste epilogo della finale di Champions League a Torino.

Controlli serrati e indicazioni precise affinché tutto rimanga sotto controllo: bevande, valige o trolley, bombolette di qualunque genere, ombrelli, bastoni, animali, tende e biciclette sono solo alcuni degli oggetti vietati all’evento.

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E mentre una parte di veronesi si è preparata a suon di acqua Santa a una notte di veglie e preghiere per scongiurare la sciagura di Marilyn Manson, centinaia di persone sono rimaste in trepidante attesa del reverendo venuto dalle tenebre che ancora una volta, con le sue canzoni, le sue performance e il suo stile estremo, ha fatto parlare ancora una volta di se, nel bene o nel male, perché dopo tutto Marilyn Manson è abile anche in questo.

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